Il ritmo, la melodia e la danza sono state le prime reazioni degli uomini alle misteriose e incontrollabili forze della natura. Gli dei venivano invocati per assicurarsi protezione contro eruzioni vulcaniche, terremoti, uragani, pestilenze, alluvioni, siccità e le figure divine erano spesso identificate con elementi naturali come fiumi e vulcani, o il Sole e la Luna.
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Origini del teatro. Danzatrici dell'Antico Egitto |
I riti si svolgono secondo un certo ordine: le azioni “sceniche” prima
mirano ad attirare l’attenzione degli dei, poi a trattenerne l’interesse e
infine a congedarli.
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Danza popolare dei Papua Nuova Guinea |
Con il passare del tempo, alcuni nemici soprannaturali lasciano il
passo a nemici più tangibili, ma altri permangono in forma di spettri, demoni e
streghe.
I riti di propiziazione infondono sensazioni piacevoli, dovute sia
alla preparazione e all’aspettativa, sia al successivo senso di liberazione e
sollievo, che incentivano la ripetizione periodica dei riti stessi, di anno in
anno, di generazione in generazione.
Per stabilire il contatto con il divino e per interpretare la sua
interazione con l’uomo è necessaria una figura dotata di abilità e sensibilità
speciali: lo stregone, il guru, il sacerdote. Questo eccezionale intermediario
stabilisce la formula del rituale e articola un canto, che potremmo assimilare
ad una preghiera, le cui parole chiave vengono ritmicamente ripetute
all’unisono dal resto della comunità. Si instaura così un equilibrio tra
solista e coro che caratterizza quella che viene denominata “danza drammatica”.
Altri elementi essenziali sono il costume e la maschera facciale, e
anche il tempo e il luogo devono essere quelli adatti. Sorgenti, radure,
caverne, se abitati da un genius loci
benigno, diventano “luoghi sacri”, appropriati per il rito. Esempi sono i
boschetti sacri in Italia e i pozzi sacri nel Galles e in Irlanda.
Il tempo viene scelto in corrispondenza dei momenti dell’anno in cui
c’è un importante equilibrio e quindi i giorni ideali sono quelli dei solstizi
e degli equinozi.
Giorno sacro e giorno festivo diventano sinonimi: l’intera comunità
sospende le attività lavorative e si dedica alla celebrazione comune.
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Danza del bisonte dei Mandan (Nord America) |
Le danze drammatiche si differenziano a seconda dell’occasione e ne
mostrano il significato.
Durante la celebrazione si offrono doni agli dei, interpellati
affinché accordino alla comunità protezione e aiuto e, alla fine della giornata
di festa, tutto torna alla quotidiana routine.
Nota 1 - Una precisazione ci pare doverosa. È molto difficile
descrivere con certezza le origini del teatro, perché le testimonianze sono
scarse e, per ricostruire una storia così remota, gli studiosi fanno
riferimento alle feste folcloriche europee e alle celebrazioni di tipo
“primitivo” ancora vitali in popolazioni che non condividono la “modernità”
occidentale. Nonostante cerimonie simili siano riconoscibili in tutti i
continenti, è opportuno essere consapevoli del fatto che, se riteniamo p.es. le
danze indiane del Nord e del Sud America, o i riti dei Papua Nuova Guinea, uguali
a quelli che si svolgevano agli albori della civiltà occidentale, stiamo
formulando un’ipotesi non verificabile.
Bibliografia e Sitografia:
G. Wickham, Storia del teatro,
1988, Società editrice il Mulino
Le immagini sono tratte da:
footage.framepool.com